sabato 13 ottobre 2012

Le verità del giornalista albanese Marin Mema “persona non grata” in Grecia!




Marin Mema, giornalista di professione nasce in Albania il 22 marzo 1981.  Laureato in Giornalismo nel 2003, lavora  dal 2002 per il canale televisivo albanese Top Channel

 di Marin Mema 

(tradotto in lingua italiana da Brunilda Ternova) 
 Il 19 agosto 2012 il giornalista è stato dichiarato ‘persona non grata’ con la motivazione che è un pericolo per la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico in Grecia. Questa decisione è stata presa dopo la realizzazione di una serie di documentari nel Paese vicino e non solo, i quali si incentravano sulle verità storiche tra i due Paesi, e nulla più. Verità storiche che non possono e  non devono essere dimenticate poiché stanno alla base delle relazioni tra l'Albania e la Grecia. Ecco perché è stato presa questa decisione ai danni del giornalista Marin Mema.
Nel Marzo del 2007, il giornalista Marin Mema realizza il documentario “Il Cavallo di Troia” riportando all’attenzione del pubblico il massacro di Peshkepia risalente al 10 aprile 1994, durante il quale gli  squadroni estremisti greci di MAVI  (Fronte per la Liberazione del Nord Epiro) uccisero il soldato Arsen Gjini e il capitano Fatmir Shehu e ferirono tre soldati albanesi.

Nell’Ottobre del 2009, il giornalista Mema insieme con Myslym Pashaj - colonnello in pensione ed ex dirigente del Centro Cartografico dell'Albania -  realizzano un programma  riguardo l'accordo sulle frontiere marittime mostrando direttamente sul terreno tutto il saccheggio che il territorio albanese stava subendo a causa di questo scellerato accordo.

Nell’Ottobre del 2009 il giornalista Marin Mema nel programma  “L’Altra Albania” riporta fatti riguardo la chiusura della scuola di Boboshtica nella città di Korca e il trasferimento dei suoi studenti nella scuola greca Omiros.
Nel Giugno del 2010, Marin Mema  diffonde e rende di pubblico dominio la manipolazione della storia da parte di Vasil Bollano - ex sindaco del comune di Himara – mostrando durante la trasmissione ‘L’Altra Albania’ i dettagli di questa deformazione già pubblicata nel sito ufficiale del comune di Himara.

Nel Febbraio del 2011, il programma “L’Altra Albania” riporta la realtà dei villaggi  albanesi di Ciamuria (Cameria) che oggi risultano nel territorio greco. In questo contesto, durante la realizzazione della trasmissione, il giornalista  Marin Mema insieme con la sua troupe televisiva vengono posti sotto monitoraggio dagli agenti greci dei servizi segreti. Monitoraggio  questo che proseguirà fino al confine con l'Albania.

Nell’Aprile del 2011, nel programma “L’Altra Albania” viene riportato l'abbandono delle scuole albanesi in alcuni villaggi di Saranda e il trasferimento dei loro studenti – motivato dalla presunta  assenza delle condizioni minime degli ambienti scolastici - nelle scuole greche in Grecia, cioè oltre il confine. Tutti i costi di questa onerosa operazione sono a carico dello Stato greco e prendendo in considerazione la situazione disastrosa economica della Grecia, sbalordisce il fatto che lo Stato Greco riesca a trovare tanti soldi da spendere a fondo perduto per cittadini non greci.

Nel Giugno del 2011, il giornalista Marin Mema attraverso il programma “L’Altra Albania” getta luce sullo scandalo che aveva investito il Palazzo di Cultura “Naim Frasheri” nella città di Permet  – sud Albania. Anche se il Tribunale della città aveva dato giustamente ragione all'istituzione culturale, persone pagate dallo Stato greco lavoravano in pieno regime di illegalità per costruire una chiesa all'interno del Palazzo della Cultura, deturpando in tal modo completamente il palazzo. Oltre ai lavori in corso, che venivano eseguiti durante le ore di notte, la troupe televisiva della trasmissione scopre le modifiche apportate nella struttura interna dell'edificio e le fondamenta della chiesa che erano state colate sempre all’interno dell’edificio. E tutto questo in totale opposizione alla decisione del Tribunale che aveva costituito il divieto della costruzione della chiesa greca.

Nel Giugno del 2011,  il giornalista Marin Mema pubblica per 5 giorni di fila nel giornale albanese “Shqip” un Dossier che riguardava l’operato dei servizi segreti greci in Albania. In questo Dossier, attraverso documenti verificati, venivano esposti in esclusiva i nomi delle persone coinvolte con i servizi segreti greci che operavano dagli anni ’20 fino agli anni ’90. Tutto il Dossier era basato su documenti d'archivio dello Stato e sull'Archivio del Ministero degli Interni.

Nel Settembre del 2011, il giornalista Marin Mema viaggiando a Negovan, villaggio di Papa Kristo Negovani -  figura patriottica albanese importante, capo religioso e scrittore -  riporta per il pubblico la realtà della vita degli albanesi nel villaggio: le loro paure, e soprattutto il timore dei discendenti della famiglia di Papa Kristo Negovani di affermare che sono albanesi.

Nell’Aprile del 2012, nella trasmissione “L’Altra Albania” il giornalista Mema fornisce prove dalla città di Saranda di come le autorità greche stavano applicando in segreto l’accordo per la spartizione del mare, respinto dalla Corte Costituzionale albanese: la pressione che veniva esercitata  sui marinai e le mappe distribuite – che erano diverse dalle mappe riconosciute a livello internazionale – erano la base dello scandalo che venne pubblicato in questa occasione.

Nel Giugno del 2012, il giornalista realizza una trasmissione nel paesino di Dropull sulla coesistenza esemplare tra albanesi e la minoranza greca in Albania. La collaborazione e lo spirito fraterno senza pregiudizi come ponte di collegamento tra i due Paesi.

Marin Mema: “Non ho mai voluto, non ho mai chiesto e non avrei mai permesso alla mia persona di creare problemi tra il popolo albanese e quello greco. Mai! Tutto quello che ho portato nei miei programmi sono relativi alle verità storiche, verità inconfutabili sulla base di fatti, e non soggettive. Fatti su cui si basa ogni giornalista, ogni storico e ogni uomo semplice.
Il razzismo
, l'odio e tutto ciò che è affine non ha niente a che fare con i miei programmi nei quali vengono criticate solo quelle strutture, quelle persone, quei gruppi estremisti che vogliono nei giorni nostri cancellare le tracce della storia, esercitando violenza e pressione sugli albanesi. I toni estremi non hanno niente a che fare con il giornalismo e con le sue verità incrollabili e perciò i toni estremi non erano e non potranno mai essere al centro del programma “L’Altra Albania”.
La storia non
può morire e non può essere cancellata a prescindere dalle posizioni dei paesi vicini e/o delle politiche serviliste dei nostri governanti e dei loro sostenitori. Nessuna persona collusa sarà in grado di contrastare realmente lo svelamento delle verità dell’Albania e degli albanesi,  poiché entrambi lo Stato e il suo popolo non potranno mai morire.
La storia del popolo albanese è una storia antica tanto quanto il mondo, e anche se vorranno cancellarla non riusciranno mai a realizzarla. Noi siamo stati, siamo e saremo sempre le Aquile di questa terra
!”

Alla frontiera albanese –greca  gli venne comunicato dalle autorità greche che non avrebbe potuto oltrepassare il confine, in quanto dichiarato ‘persona non grata’ a causa del suo lavoro giornalistico realizzato in Grecia. Questa decisione venne iscritta nel registro del sistema nazionale greco ed è a tempo indeterminato.

Video in lingua albanese a cura di Etnor Canaj / Video ne gjuhen shqipe pergatitur nga Etnor Canaj:


 


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