giovedì 27 maggio 2021

Leonicus Thomaeus, Nicolaus (1456-1531)

 Leonicus Thomaeus, Nicolaus (1456-1531)  was an Albanian scholar from Durrës, Albania, professor of philosophy at the University of Padova for 30 years. He achieved fame there as the first professor to teach Aristotle in the original language. //


Leonicus Thomaeus, Nicolaus (1456-1531) era uno studioso albanese di Durazzo, Albania, professore di filosofia presso l'Università di Padova per 30 anni. Ha raggiunto la fama lì come il primo professore ad insegnare Aristotele nella lingua originale. 

http://www.gutenberg.us/articles/nicholas_leonicus_thomaeus 

A book of him "Commentaria in ... Parva Naturalia Aristotelis" 1566 

https://books.google.de/books?id=msRCAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=el&source=gbs_ge_summary_r&cad=0&fbclid=IwAR0N2XRie4ZoBj2VIYi0aizXASlIvBG13mg2exgOFHeVCbeofrvDkF-NqpU#v=onepage&q&f=false


Testo unico Malattie Rare: la Camera lo approva all'unanimità. Ora passa all’esame in Senato

Testo unico Malattie Rare approvato alla Camera. Ora passa all’esame in Senato

Grande soddisfazione da parte della prima firmataria e relatrice Fabiola Bologna. Molte le dichiarazioni a sostegno dell'importantissimo provvedimento

Ieri, dopo due anni di lavoro in Commissione XII Affari sociali, la Camera dei Deputati ha approvato il Testo Unificato delle cinque proposte di legge presentate, recanti “Norme per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani e della cura delle malattie rare”. Il provvedimento diretto a garantire l’assistenza e la cura per le persone con malattie rare e il sostegno alla ricerca per i farmaci orfani per la cura di queste patologie ha trovato, sin dal principio, un appoggio bipartisan, confermato dal voto all’unanimità. L’esame della proposta di legge cominciato il 7 marzo del 2019, dopo un avvio piuttosto veloce e promettente, aveva iniziato a subire diversi rallentamenti, poi superati soprattutto grazie all’impegno dell’Intergruppo parlamentare Malattie rare e alla tenacia della Relatrice nonché prima firmataria di una delle proposte di legge presentate sul tema, l’On. Fabiola Bologna.

“Ieri è stato approvato con voto unanime il Testo Unificato che reca disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani. L’iter del provvedimento non è stato esente da difficoltà, anche per il fatto di essersi intersecato con i numerosi provvedimenti d’urgenza adottati al fine di fronteggiare la pandemia. Ciò nonostante, l’impegno profuso in Commissione al fine di portare a termine l’esame del provvedimento è stato sempre costante”. L’ha dichiarato in aula la deputata di Popolo Protagonista, Fabiola Bologna, relatrice del Testo Unico Malattie Rare.

“Il Provvedimento - ha proseguito - ci ha dato la possibilità di avvicinarci alla vita quotidiana dei malati rari e delle loro famiglie, siamo riusciti a costruire una cornice normativa che preserva, consolida e implementa le buone pratiche e i percorsi sviluppati negli anni. Con questo provvedimento diamo un forte impulso alla ricerca, dalla ricerca di base, a quella clinica, agli screening neonatali fondamentali per un trattamento precoce e per la cura della malattia rara attraverso un incremento del finanziamento del fondo e le agevolazioni fiscali, per enti di ricerca pubblici o privati che vogliono impegnarsi nella ricerca sulle malattie rare o sui farmaci orfani”.
Bologna ha poi concluso: ”Ora affidiamo il testo unico al Senato per completare l’iter parlamentare. È necessario che questa Legge Quadro per le malattie rare possa essere applicata al più presto nella vita reale, per migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie e per sostenere il mondo della ricerca e la produzione di farmaci orfani e innovativi”.

IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE

Il provvedimento è costituito da 16 articoli; i primi stabiliscono le finalità della legge, che consistono nel garantire l'uniformità dell'erogazione nel territorio nazionale delle prestazioni e dei medicinali, inclusi quelli orfani; l'aggiornamento periodico dei livelli essenziali di assistenza e dell'elenco delle malattie rare; il coordinamento, il riordino e il potenziamento della rete nazionale per le malattie rare e il sostegno alla ricerca, nonché, le definizioni di malattie rare, compresi i tumori rari, e di farmaco orfano.

La seconda parte del testo unificato, è poi dedicata alle prestazioni e ai benefici per le persone affette da malattie rare. L'articolo 4, in particolare, riferisce sul piano diagnostico terapeutico assistenziale personalizzato, che comprende i trattamenti e i monitoraggi di cui la persona con una malattia rara necessita, garantendo anche un percorso strutturato nella transizione dall'età pediatrica all'età adulta. Il piano, corredato di una previsione di spesa, è condiviso con i servizi della rete per le malattie rare che hanno il compito di attivarlo, dopo averlo condiviso con i familiari del paziente. Si prevede, quindi, che siano a totale carico del Servizio sanitario nazionale i trattamenti sanitari contenuti nei livelli essenziali di assistenza o qualificati salvavita, compresi nel piano diagnostico terapeutico assistenziale personalizzato e indicati come essenziali, che consistono in prestazioni sanitarie e sociosanitarie, tipologie di cure, anche palliative e riabilitative, in terapie farmacologiche e in dispositivi medici.

L'articolo 5 dedicato all'erogazione dei farmaci prescritti nell'ambito dell'assistenza per le malattie rare ai pazienti affetti da una malattia rara, assicura la disponibilità e l'esigibilità del diritto alla erogazione in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.

L'articolo 6 prevede l'istituzione del Fondo di solidarietà per le persone con malattie rare, destinato al finanziamento delle misure per il sostegno del lavoro, di cura e assistenza per queste persone, con una percentuale di invalidità pari al 100 per cento, con connotazione di particolare gravità, ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della legge n. 104 del 1992.

L'articolo 7 definisce le funzioni del Centro nazionale per le malattie rare, con sede presso l'Istituto superiore di sanità (ISS), istituito dal decreto del Ministro della salute del 2 marzo 2016 (Regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Istituto superiore di sanità), prevedendo che esso svolga attività di ricerca, consulenza e documentazione sulle malattie rare e i farmaci orfani finalizzata alla prevenzione, trattamento e sorveglianza delle stesse. Il Centro è la sede del Registro nazionale delle malattie rare e promuove attività operative finalizzate al suo mantenimento e sviluppo.

L'articolo 8 prevede l'istituzione presso il Ministero della salute - con decreto del Ministro della salute da emanarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge - del Comitato nazionale per le malattie rare.

L'articolo 9 prevede che ogni 3 anni venga approvato il Piano nazionale per le malattie rare che definisce gli obiettivi e gli interventi pertinenti in tale ambito. In sede di prima attuazione del provvedimento in esame il Piano è adottato entro 3 mesi dall'entrata in vigore della legge. Mediante l'Accordo sopracitato viene disciplinato anche il riordino della Rete nazionale delle malattie rare, articolate nelle reti regionali e interregionali, dei centri di riferimento e dei centri d'eccellenza che partecipano allo sviluppo delle reti di riferimento europee (ERN).

L'articolo 10 prevede che le regioni assicurano, attraverso i Centri regionali e interregionali di coordinamento, il flusso informativo delle reti per le malattie rare al Centro nazionale per le malattie  rare di cui all'articolo 7 al fine di produrre nuove conoscenze sulle malattie rare, monitorare l'attività e l'uso delle risorse nonché per valutare la qualità complessiva della presa in carico dei pazienti e attuare un monitoraggio epidemiologico, anche al fine di orientare e supportare la programmazione nazionale in tema di malattie rare e le azioni di controllo e di verifica.

L'articolo 11 dispone che a decorrere dal 2022, il Fondo nazionale per l'impiego, a carico del SSN, di farmaci orfani per malattie rare e di farmaci che rappresentano una speranza di cura, in attesa della commercializzazione, per particolari e gravi patologie, venga integrato con ulteriore versamento pari al 2% delle spese autocertificate entro il 30 aprile di ogni anno da parte delle aziende farmaceutiche sull'ammontare complessivo della spesa sostenuta nell'anno precedente  per  le attività di promozione rivolte al personale sanitario.

L'articolo 12 concede, in particolare, a decorrere dal 2022, un contributo, sotto forma di credito d'imposta, nel rispetto della normativa europea sugli  aiuti di Stato, pari al 65% delle spese sostenute per l'avvio e per la realizzazione di progetti di ricerca, fino all'importo  massimo  annuale di euro 200.000 per ciascun beneficiario, nel limite di spesa complessivo di 10 milioni di euro annui. L'agevolazione opera in favore dei soggetti pubblici o privati che svolgono tali attività di ricerca, ovvero dei soggetti che finanziano progetti di ricerca sulle malattie rare o sui farmaci orfani svolti da enti di ricerca pubblici o privati.

L'articolo 13 prevede che il Ministero della salute, il Ministero dell'Università e della ricerca e le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, promuovano il tema delle malattie rare nell'ambito della ricerca indipendente.

L'articolo 14 concerne le attività informazione sulle malattie rare. Esso prevede che il Ministero della salute, nell'ambito delle attività informative e comunicative previste a legislazione vigente, promuova azioni utili per dare un'informazione tempestiva e corretta ai pazienti e ai loro familiari e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle malattie rare.

L'articolo 15 detta le disposizioni finanziarie.

L'articolo 16, infine, reca la clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano.

L’approvazione di questo testo rappresenta un passo importante, una prima risposta concreta per migliorare la qualità di vita dei malati rari e delle loro famiglie; per il futuro, l’auspicio, è il rapido esame presso il Senato della Repubblica per far sì che questo provvedimento possa trovare la sua concreta applicazione.

TANTE LE DICHIARAZIONI A SOSTEGNO DEL PROVVEDIMENTO

"Oggi è un buon giorno per il Parlamento, perché dopo mesi di un profondo e attento lavoro in Commissione Affari Sociali e di dialogo con le associazioni e il mondo scientifico, tutti insieme, maggioranza e opposizione, portiamo in porto un risultato che, ben lontano dall'essere risolutivo, rappresenta comunque un traguardo importante. Finalmente - ha dichiarato Lisa Noja, capogruppo di Italia Viva in Commissione Affari Sociali, nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera alla proposta di legge sulle malattie rare - con questa legge quadro sulle malattie rare e i farmaci orfani, diamo una risposta organica e sistematica alla necessità più urgente ed essenziale delle persone con una malattia rara, ossia avere la garanzia di una presa in carico globale e multidimensionale dei propri bisogni". 

"Nel nostro Paese - continua Noja - si stimano circa due milioni di persone con malattia rara. Persone che vivono, insieme alla propria famiglia, il dramma di essere pazienti spesso sconosciuti e inconoscibili al di fuori di centri specializzati, con l'unica consapevolezza che la patologia ti accompagnerà tutta la vita e la trasformerà irrimediabilmente. Essere malati rari, può significare sentirsi molto soli e spetta alle istituzioni accompagnare chi ha una malattia rara e la sua famiglia in un percorso che è lungo una vita intera. Una legge come questa può incidere profondamente nella vita di tante persone fragili, ma serve darle corpo e forza ad ogni livello istituzionale, partendo proprio dai progetti esecutivi del PNRR. E se per tante malattie rare genetiche, come la mia, - ha proseguito Noja - fino a pochi anni fa, non era disponibile nemmeno una diagnosi certa, oggi non solo esiste la diagnosi precoce, ma man mano sono disponibili terapie geniche che trasformano l'esito della malattia in modo radicale. La scienza sta facendo la sua parte in modo straordinario, così come le associazioni dei malati rari, con impegno e passione, svolgono un ruolo per il quale nessuno di noi in quest'aula potrà mai esprimere abbastanza gratitudine. Ora tocca alla politica fare la propria parte, fino in fondo: dando gambe forti a questa legge, estendendo subito lo screening neonatale alle patologie che hanno i requisiti su tutto il territorio nazionale e mettendo in campo ogni misura necessaria per assicurare l'equo accesso alle nuove terapie avanzate e ai farmaci innovativi a tutti i pazienti eleggibili. Così come i malati rari hanno saputo, negli anni, essere uniti nella loro diversità, diventando così più forti, tocca a noi oggi considerare ogni loro singola battaglia un fatto che riguarda ciascuno di noi, in prima persona. Questa legge é un grande e importante passo in quella direzione".

"Oggi motivo di grande festa per tutti i malati rari - ha twittato ieri la Senatrice Paola Binetti - Grazie alla tenacia e alla competenza della collega Fabiola Bologna la Camera ha finalmente approvato la legge quadro sulle Malattie rare! Ora l’aspettiamo in Senato per l’approvazione definitiva!".

Anche il Ministro della Salute Roberta Speranza ha affidato a un tweet il proprio commento soddisfatto: "È stato approvato oggi all'unanimità alla Camera in prima lettura il Testo Unico sulle Malattie Rare. Sarà più semplice per migliaia di pazienti l’accesso alle cure. Un primo passo importante che va nella direzione di un Servizio Sanitario Nazionale più forte, inclusivo e vicino a tutti".

"Oggi è un giorno importante per la cura delle malattie rare. - Ha commentato tramite la propria pagina Facebook il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri - Con voto unanime - 357 “sì” - la Camera dei Deputati ha approvato il Testo Unico che finalmente disciplina in un quadro normativo semplice e chiaro l’omogeneità delle prestazioni per i malati rari su tutto il territorio nazionale, l’accesso ai farmaci orfani, il sostegno alla ricerca clinica sulle malattie rare, l’assistenza di prossimità per i pazienti. Un passaggio fondamentale atteso da tempo che spero presto di vedere formalizzato in Senato".

https://www.osservatoriomalattierare.it/news/politiche-socio-sanitarie/17480-testo-unico-malattie-rare-approvato-alla-camera-ora-passa-all-esame-in-senato?fbclid=IwAR0TJ1sQLCxsiRmfVoDg6VUvpULedskBBu0z_hr6wns8W0wqE6Cbps0KuA0

mercoledì 26 maggio 2021

GIORDANO BRUNO - “Le ombre delle idee” / “De umbris idearum”


IL SEGRETO DEGLI ANTICHI: ESISTE UNA SCALA GRADUALE CHE CONDUCE ALL’UNITA’
…La cosa vicina inferiore è spinta dalla stretta somiglianza alla cosa più vicina superiore attraverso alcuni gradi; certamente, una volta conseguiti tutti questi gradi, ormai dovrà essere considerata non simile, ma identica a quella. Invero come ciò avvenga, lo apprendiamo proprio per mezzo del fuoco, che non attrae l’acqua se non assimilata in calore rarefatto. Perciò attraverso una comune somiglianza si verifica l’accostamento dalle ombre alle tracce, dalle tracce alle immagini speculari, da queste a altre cose.

FRA OGNI COSA VI E’ UNA CONNESSIONE ORDINATA
L’ARTE DELLA MEMORIA E’ ATTIVARE UN PRERICORDO ANALOGICO
Invero gli antichi seppero e insegnarono come giovi il trascorrere dell’uomo che ascende dai molti individui alla specie e dalle molte specie a un solo genere; inoltre, come poi l’infima delle intelligenze attraverso tutte le forme comprenda le specie distintamente, e le intelligenze inferiori concepiscano distintamente tutte le specie attraverso più numerose e molte forme stesse, mentre quelle superiori attraverso un numero minore di forme, la suprema attraverso una sola e quella cosa che è sopra ogni cosa comprenda senza bisogno di qualche forma. E inoltre, se gli antichi seppero come giovi la memoria, procedendo da molte specie ricordabili a una sola specie di molte cose ricordabili, certamente però questo non lo insegnarono.
IL SEGRETO DEL SERPENTE
Certamente, se una concordia pressoché indissolubile connette le estremità finali dei primi elementi agli inizi dei secondi e unisce il calcagno di quelli che precedono alle teste di quelli che seguono immediatamente, tu sarai capace di abbracciare con la mente quell’aurea catena che si forma sempre tesa dal cielo alla terra; così pure, come puoi avere fatto una discesa dal cielo, facilmente potrai ritornare al cielo per una salita ordinata.
“Non ti sfugga che, poiché l’ombra ha qualcosa dalla luce e qualcosa dalle tenebre, accade che qualcuno è sotto un’ombra duplice: evidentemente è l’ombra delle tenebre e (come dicono) della morte; e ciò si verifica quando le potenze superiori o s’infiacchiscono e si rilassano, o diventano sottoposte a quelle inferiori, finché l’animo rimane legato a una vita soltanto corporale e al senso. E poi è l’ombra della luce, cosa che si verifica quando le potenze inferiori sono sottoposte a quelle superiori rivolte a mete eterne e più eccellenti, come accade all’animo aggirantesi nei cieli, il quale con lo spirito soffocagli eccitamenti della carne. Nel primo caso l’ombra si getta nelle tenebre, nel secondo l’ombra si getta nella luce. Invero nell’orizzonte della luce e delle tenebre nient’altro possiamo comprendere che l’ombra.
Quest’ombra si trova nell’orizzonte del bene e del male, del vero e del falso; quest’ombra è proprio ciò che può essere reso buono e cattivo, falsato e conformato a verità, e che, tendendo in qua, si dice che sia sotto l’ombra di questo (cioè del male e del falso), ma che, tendendo in là, si dice che sia sotto l’ombra di quello (cioè del bene e del vero).”
NEL NOSTRO MONDO L’OMBRA E’ TRACCIA DELLA LUCE COSI’ COME LA VERITA’ HA IN SE’ L’OMBRA
Io vorrei che tu ti ricordassi anche di tenere distinta l’ombra dalla proprietà delle tenebre. Infatti l’ombra non è tenebre, ma o traccia delle tenebre nella luce o traccia della luce nelle tenebre o partecipe della luce e delle tenebre o un composto di luce e di tenebre o un miscuglio di luce e di tenebre o nessuna delle due cose, separata dalla luce, dalle tenebre e da entrambe. E questo deriva o dal fatto che la verità non sia piena di luce o perché sia una luce falsa, oppure perché non sia né vera né falsa, ma traccia di ciò che è veramente o falsamente, eccetera. Perciò si tenga presente che l’ombra è traccia di luce, partecipe di luce, ma non piena luce.
 

QUANDO SEPARIAMO IN PARTI DIMENTICHIAMO L’UNITA’ DEL TUTTO.
…Ti accorgerai di fare veramente un tale progresso e lo sperimenterai accostandoti da una pluralità confusa a un'unità distinta. Ciò infatti non equivale ad accumulare gli universali logici che dalle infime specie distinte traggono le medie specie confuse e da queste le supreme più confuse ancora, ma equivale quasi a prepararsi, partendo da parti informi e numerose, un uno e un tutto ben formato. Come la mano congiunta al braccio e il piede alla gamba e l'occhio alla fronte, quando sono collegati, diventano più facilmente conoscibili di quando sono posti separatamente, così, dato che nessuna delle parti dell'universo e delle specie è posta in disparte e sottratta all'ordine (che semplicissimo, perfettissimo e senza numero è nella mente prima), se noi le concepiamo connettendo le une alle altre e unendole secondo un processo logico, qual è la ragione per cui non possiamo capire, ricordare e agire?




martedì 25 maggio 2021

“The Vatican unveils frescoes showing FEMALE PRIESTS” (Also in biblical texts, before names were changed.)

 Vatican unveils frescoes hinting that women held power in the early Church
•    The 230-240 AD frescoes were found in the Catacombs of Priscilla of Rome
•    One fresco shows a group of women celebrating banquet of the Eucharist
•    Another shows woman with outstretched arms like those of a priest
•    The area is often called the ‘Queen of the catacombs’ because it features burial chambers of popes and a tiny, delicate fresco of the Madonna nursing Jesus dating from around 230 to 240 AD - the earliest known image of the Madonna and Child.
•    Cardinal Gianfranco Ravasi, the Vatican's culture minister, opened the ‘Cubicle of Lazzaro’ which is a tiny burial chamber featuring 4th century images of biblical scenes, the Apostles Peter and Paul, and one of the early Romans buried there in bunk-bed-like stacks as was common in antiquity.
•    Another image, in a room called the 'Cubiculum of the Veiled Woman,' shows a woman whose arms are outstretched like those of a priest saying Mass.
•    She wears what the catacombs' Italian website calls 'a rich liturgical garment'. She also wears what appears to be a stole, a vestment worn by priests.
•    The Association of Roman Catholic Women Priests holds the images up as evidence that there were women priests in the early Christian church - and that therefore there should be women priests today.
•    But Fabrizio Bisconti, the superintendent of the Vatican's sacred archaeology commission, said such a reading of the frescoes was pure ‘fable, a legend.’
Lost for centuries after its entrances were sealed in ancient time, the catacombs were re-discovered in the 16th century and plundered of many gravestones, sarcophagi and bodies. Excavations in modern times began in the 19th century.

https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2510473/Vatican-unveils-frescoes-Catacombs-Priscilla-paintings-FEMALE-PRIESTS.html?fbclid=IwAR1ndr3Li2JeHKzXzMCLS-qbtHePqlF79qd_p_D5zeMQinJwWytDjhhtBzw 






NIGREDO

 "Intenderanno mostrarvi, quelle (lezioni) dell'Agrippa, come essendo tre gli Universi - l'Elementato, il Celeste, l'Intelligibile - possa l'uomo, su per le eccelse tre scale, ascendere sino allo stesso Universo Archetipo, suscitatore a attivatore di tutto. Se il novus homo magicus non sia un mito - e i miti non hanno mai avuto vitalità sì tenaci - indubbiamente deve ei dunque formarsi una novam animam non solo, ma altresì un novum corpus"

(da La Magia di Cornelio Agrippa, di Ercole Quadrelli, da un raro scritto del primo '900 dell'esoterista kremmerziano, meglio noto con lo pseudonimo di "Abraxa", in Elixir n. 7) 


Molte persone si comportano come se perseguire una via spirituale significhi essere pienamente positivi.
Ma in ogni via spirituale o esotrica bisogna innanzitutto essere coscienti e consapevoli o quantomeno prefiggersi questo primo traguardo.
Diventare cosciente è molto differente dal diventare positivo.
Per diventare coscienti e consapevoli si deve essere autentici.
Ma l'autenticità include sia le caratteristiche più luminose e positive che quelle più oscure e negative.


NIGREDO: L’incontro con l’Ombra avvia il processo di putrefazione dell’Io, ovvero lo smantellamento da parte dell’individuo di tutto il sistema di credenze che egli aveva su di sè. La concezione che l’individuo aveva di sé si sgretola lentamente per lasciare spazio a un nuovo Io più espanso e rinnovato. Per rinascere, infatti, l’individuo deve prima morire.
 

- Ermete Trismegisto: "I saggi si servono della legge contro le leggi, di ciò che è più in alto contro ciò che è più in basso, e grazie all’alchimia, tramutano « quel che è indegno in degno e desiderabile, e giungono così al vero trionfo ».
Evitiamo quindi la mezza saggezza, (che equivale a follia) che non fa rendere conto che, la più alta saggezza, non consiste di sogni abnormi, visioni fantastiche, strani sistemi di vita; bensì d’impiego delle più alte energie contro le infime, « sottraendosi così ai dolori dei piani più bassi, con vibrazioni su quelli più alti ». Non dimentichiamo che «la trasmutazione è l’arma del maestro, non sciocca negazione ».


 

lunedì 24 maggio 2021

IL SEGRETO DEI CONTRARI E’ SAPER TRARRE DAL CONTRARIO IL PUNTO DI UNIONE - Giordano Bruno

 IL SEGRETO DEI CONTRARI E’ SAPER TRARRE DAL CONTRARIO IL PUNTO DI UNIONE.

"L'ultimo del corrotto non è principio del generato? Non diciamo insieme: tolto quello, posto questo? era quello, è questo? Certo (se ben misuramo) veggiamo che la corrozione non è altro che una generazione, e la generazione non è altro che una corrozione; l'amore è un odio, l'odio è un amore, al fine. L'odio del contrario è amore del conveniente; l'amor di questo è l'odio di quello. In sustanza dunque e radice, è una medesima cosa amore e odio, amicizia e lite. Da onde più comodamente cerca l'antidoto il medico, che dal veleno? Chi porge meglior teriaca, che la vipera? Ne' massimi veneni ottime medicine. Una potenza non è di dui contrarii oggetti? Or onde credi che ciò sia, se non da quel, che cossì uno è il principio de l'essere come uno è il principio di concepere l'uno e l'altro oggetto; e che cossì li contrarii son circa un soggetto come sono appresi da uno e medesimo senso? Lascio che l'orbicolare posa nel piano, il concavo s'acqueta e risiede nel convesso, l'iracondo vive gionto al paziente, al superbissimo massimamente piace l'umile, a l'avaro il liberale.
In conclusione, chi vuol sapere massimi secreti di natura, riguardi e contemple circa gli minimi e massimi de gli contrarii e oppositi. Profonda magia è saper trar il contrario dopo aver trovato il punto de l'unione. de la causa principio e uno."

Giordano Bruno


 

domenica 23 maggio 2021

TRISMEGISTO AD ASCLEPIO

«Ogni anima umana è immortale, o Asclepio, ma non tutte nella stessa maniera, bensì alcune in un certo modo e in un certo tempo, altre in un altro»

«Allora non è vero, o Trismegisto, che tutte le anime siano della stessa qualità?».

«O Asclepio, come hai fatto presto a uscire dal retto sentiero del ragionamento! Non ti ho detto che tutto è uno e l'uno è tutto, in quanto tutte le cose erano nel creatore prima che le creasse? Non senza motivo egli è stato detto 'tutto', dato che il tutto è le sue membra. Durante tutta questa discussione, pertanto, fa' attenzione a ricordarti di colui che, lui solo, è tutto e che è, sempre lui, il creatore del tutto.
Dal cielo tutte le cose vengono sulla terra e nell'acqua e nell'aria. Soltanto il fuoco che si muove verso l'alto è datore di vita, mentre quello che si muove verso il basso è suo servo. Ma tutto quello che discende dall'alto ha la proprietà di generare, mentre quello che si effonde verso l'alto ha la proprietà di nutrire. La terra, che è la sola a rimanere ferma al suo posto, è il ricettacolo di tutte le cose e la rinnovatrice di tutte le specie che ha preso entro di sé. Pertanto questo è il tutto, come tu ti ricordi, perché consiste in tutto ed è tutto. L'anima e la materia, che la natura abbraccia, sono mosse con la varia e multiforme qualità di tutte le immagini, di modo che, nella discontinuità delle loro qualità, si conosce che le specie sono infinite, sebbene unite perché possa essere evidente che l'uno è tutto e che il tutto deriva dall'uno».

Il “sigillo del silenzio”

 «Se tu aspiri a divenire un Adepto, evoca il Rivelatore che parla nell’intimo del tuo essere; imponi al tuo Me il più religioso silenzio affinché il Sé si possa far sentire, ed allora, immergendoti nelle profondità della tua intelligenza, ascolta la voce dell’Universale, dell’Impersonale, di ciò che gli gnostici chiamano l’Abisso»
(“Alla Soglia del Mistero”, Stanislas de Guaita)

Il “sigillo del silenzio”, il “patto di segretezza” che esclude la massa del volgo, inadatta ad apprendere tali insegnamenti, che avrebbero perso, nelle sue mani, tutto il loro valore esoterico intrinseco. 



The Guardian of the Threshold

 Il guardiano della soglia è una figura comune a diverse tradizioni esoteriche, che lo descrivono come un essere alquanto minaccioso, custode della porta di accesso ai mondi sovrasensibili, che appare al discepolo per spaventarlo e respingerlo indietro nel suo percorso di iniziazione verso la chiaroveggenza.

«Questo Abitante della Soglia ci viene incontro in varie forme: è il Cerbero che sorveglia l'ingresso dell'Ade, il Drago che San Michele con la sua forza di volontà spirituale sta per uccidere, il Serpente che tentò Eva, e la cui testa sarà schiacciata dal tallone della donna, l'Hobgoblin che osserva il luogo dove è sepolto il tesoro, ecc. È il re del male, il quale non
permetterà che nel suo regno cresca un bambino in grado di acquisire un potere superiore al suo, l'Erode dinnanzi alla cui ira il figlio divino Cristo deve fuggire in un paese straniero, senza che gli sia permesso di tornare alla sua casa (l'anima) finché il re (Ambizione, Orgoglio, Vanità, Vendetta, ecc.) non venga detronizzato o muoia.»
(Franz Hartmann, The Dweller of the Threshold, apparso su The Theosophist, vol. XI, 1889)
«Fino ad ora ti dominavano potenze che ti erano invisibili. Esse operavano in modo che durante il corso delle tue vite passate ogni tua opera buona avesse la sua ricompensa e ogni tua cattiva azione avesse tristi conseguenze. Per virtù della loro influenza il tuo carattere si è formato col frutto delle esperienze della tua vita e dei tuoi pensieri; queste potenze furono le cause del tuo destino. Esse determinarono la misura di gioia e di dolore che ti veniva assegnata in ognuna delle tue incarnazioni, a seconda della tua condotta nelle incarnazioni precedenti, e ti dominavano sotto la forma della legge universale del karma. Queste potenze abbandoneranno adesso una parte della loro direzione, e parte del lavoro ch'esse hanno fatto su di te, devi ormai compierlo da solo. [...]
Nel tuo carattere hai molti lati belli, molte macchie brutte; così degli uni come delle altre sei tu stesso la causa per via delle tue esperienze e dei tuoi pensieri passati; finora non conoscevi le cause, ti erano manifesti solo i loro effetti. [...] Ora però devono esserti rivelati tutti gli aspetti buoni e cattivi delle tue vite passate. Essi erano fino ad ora intessuti nella tua stessa entità, erano in te, e tuttavia non li potevi vedere, come fisicamente non puoi vedere il tuo proprio cervello. Ora però si liberano da te, escono dalla tua personalità; assumono una forma indipendente che tu puoi vedere, così come vedi le pietre e le piante del mondo esteriore. E sono io stesso l'entità che si è formata un corpo con le tue azioni nobili e con quelle cattive. [...] Ora, poiché sono uscito fuori di te, anche questa saggezza nascosta ti ha abbandonato; essa, d'ora innanzi, non si occuperà più di te, e affiderà il lavoro alle tue proprie mani.»
(Rudolf Steiner, L'Iniziazione [1904], trad. it. di Emmelina de Renzis, pp. 86-87, Milano, Fratelli Bocca, 1946)

Un'altra forma di iniziazione in cui si menziona il Guardiano della Soglia è quella descritta nei libri di Carlos Castaneda, il quale ha raccontato di essersi imbattuto in questa figura orribile e spaventosa durante uno stato di percezione straordinaria indotto dall'inalazione di una miscela di funghi allucinogeni della specie psilocybe mexicana.[16]

Assistito dal suo maestro Don Juan, Castaneda fu messo al corrente di come il «guardiano della soglia» sia il custode di un mondo parallelo al nostro, che occorre cercare di sconfiggere per poter diventare un «uomo di sapere», cioè capace di vedere e non semplicemente guardare come fanno tutti.

Fumata dunque la mistura, il guardiano gli si presentò come un essere mostruoso, con le fattezze di una zanzara ma dalle dimensioni gigantesche, mostrandogli un colore disgustoso sul dorso per avvertirlo di stare lontano, quindi lo assalì facendogli perdere i sensi. Don Juan spiegò in seguito a Castaneda la pericolosità di un tale incontro, avendo egli rischiato di essere rapito per sempre dal guardiano nel suo mondo, senza più possibilità di tornare indietro.


 

sabato 22 maggio 2021

Il Dáimon (Δαίμων) socratico


Socrate affermava di credere, oltre agli dèi riconosciuti dalla polis, anche in una particolare divinità minore, appartenente alla mitologia tradizionale, che egli indicava con il nome di dáimōn. Il dáimon per Socrate non aveva il significato anche negativo che altri autori greci classici evidenzieranno[41] ma era un essere divino inferiore agli dèi ma superiore agli uomini che possiamo intendere anche con il termine genio.[42] Socrate si diceva tormentato da questa voce interiore che si faceva sentire non tanto per indicargli come pensare e agire, ma piuttosto per dissuaderlo dal compiere una certa azione. Socrate stesso dice di esser continuamente spinto da questa entità a discutere, confrontarsi, e ricercare la verità morale (Kant avrebbe successivamente paragonato questo principio "divino" all'imperativo categorico, alla coscienza morale dell'uomo).
Il genius corrisponde al genètlion o daimon dei greci e ad altre figure mitiche di vario tipo, il cui culto era molto diffuso presso i popoli dell'antichità e che hanno sostanzialmente rappresentato le prime forme di quello che oggi è il culto degli angeli.
Per estensione, il termine genio è impiegato per indicare anche figure mitologiche minori presenti in varie tradizioni, spiritelli a carattere benevolo o malevolo, collegati alla natura e ad aspetti dell'esistenza (geni della foresta, dei fiumi, dell'amore, della fecondità, ecc.).
Il termine jinn [ʤin:] (in arabo: jinn), al plurale jinna, collettivo jān, aggettivo jinnī, spesso tradotto come genio e, approssimativamente, goblin o folletto, indica, nella religione preislamica e in quella musulmana, un'entità soprannaturale, intermedia fra mondo angelico e umanità, che ha per lo più carattere maligno, anche se in certi casi può esprimersi in maniera del tutto benevola e protettiva.
L'islam accetta l'esistenza dei jinn, anche se ne disattiva pressoché tutte le potenzialità malefiche principali, limitandole a un fastidio più o meno accentuato.
Secondo la cultura islamica esistono anche jinn buoni e in grado di beneficare l'essere umano. Ciò perché, già all'epoca del profeta Maometto, alcuni jinn si sarebbero convertiti all'islam ascoltando le parole rivelate dal Profeta stesso.
Un tipico esempio di jinn è quell'essere che, nella favolistica collegata alle Mille e una notte, Aladino libera da una lampada, al cui interno è rimasto prigioniero, in cambio dell'accoglimento di tutti i suoi desideri. Nelle fiabe, in logico collegamento a una diffusa credenza non solo islamica, un totale potere sui jinn sarebbe stato espresso a suo tempo da Salomone (in arabo Sulaymān) che è considerato come uno dei più grandi profeti precursori di Maometto.
Nel Corano è scritto che i jinn si originarono all'inizio dei tempi, come tutte le altre creature, grazie all'intervento di Allah. Essi, a differenza degli umani che avrebbero natura di terra e degli angeli la cui natura sarebbe di luce, ebbero origine dal fuoco.
“Quando tutte le anime si scelsero la loro vita nell’ordine che la sorte aveva stabilito, si presentavano a Lachesi; essa assegnava a ciascuna il demone che l’anima stessa aveva scelto perché le fosse custode durante tutta la vita e desse adempimento al destino prescelto. Il demone anzitutto conduceva l’anima da Cloto per ratificare, sotto la sua mano e il vorticoso girar del fuso, il destino che aveva scelto dopo il sorteggio. Toccato il fuso, il demone la conduceva poi alla trama che Atropo per rendere immutabile il destino una volta filato. Di qui, senza voltarsi, il demone e l’anima andavano sotto il trono di Ananke e passavano dall’altra parte”.
“Ciascuna persona viene al mondo perché è chiamata. L’idea viene da Platone, dal mito di Er che egli pone alla fine della sua opera più nota, la Repubblica. In breve, l’idea è la seguente:
Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti. È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino. 




venerdì 21 maggio 2021

TAU - MA

 Dal vangelo di Tommaso
"Dunque, un giorno, Simon Pietro disse ai suoi discepoli, con voce forte, perché anche il Maestro udisse: “Non sarebbe ora che questa Màriza venisse allontanata dal nostro gruppo? Che ci sta a fare tra noi? È inutile che ascolti le parole del
Maestro, tanto è una donna e le donne non sono degne della Vita Eterna.”
Gesù allora disse: “Màriza, vieni più vicina e stai qui, dolcissima creatura, stretta a me! Non dar retta alle parole di quell'uomo. Anche tu entrerai nell'eternità, quando saprai completarti, arricchendoti di quella parte maschile che ti manca. Allora diventerai Spirito, eternamente vivo. E voi, discepoli, ascoltatemi, e anche tu, Pietro: la stessa cosa avviene per voi maschi: ognuno di voi è un “ESSERE” tagliato a metà, ma se questa mezza anima sarà capace di completarsi con l'altra metà che le manca, potrà entrare nel Regno, perché nel Regno si entra a due a due, una donna e un uomo, un uomo e una donna. Per fare l'altalena, due persone non possono stare sedute dalla stessa parte.”
Allora io intervenni e chiesi al mio Maestro: “Perché il Regno è stato perduto?”
Gesù mi prese in disparte e mi rispose a bassa voce: “Grave e terribile errore fu l'invenzione delle croci, dei veleni, dei patiboli, dei cilici e di tutto ciò che fa abortire la Vita e provoca dolore. Ma non fu questo l'errore diabolico da cui uscirono il male e la morte.”
“Maestro mio, come fu inventata la morte? Come fu inventato il male?”
“Ascolta, Tommaso. Dio è coppia: Sposa e Sposo. Tutto quello che è vivente è coppia. L'uomo credette uno ciò che era soltanto metà. Vide in Dio il Padre e rifiutò la Madre. Questo è l'errore  diabolico. La Vita fu spezzata in due parti, il Bene e il Male. Una metà dell'Infinito Bene fu creduta il Male. Così anche l'uomo fu spezzato: si vergognò di una parte dei suoi pensieri e li nascose. Ecco, Tommaso, come fu perduto il Regno. Era il Regno della felicità, ma l'uomo non ne fu degno, perché amò il dolore e respinse la Saggezza. Da allora la Sposa soffre, lontana dallo Sposo, e il Regno è vuoto. Hai capito perché è avvenuto questo?”
“Si, mio dolce Maestro. Perché, prima, eravamo uno e poi siamo divenuti due
.”
“E ora che siete due, cosa dovete fare? Cosa dovete fare?”
“Dobbiamo farci uno nello Spirito, ricostruendo con Te, che sei Amore, la perfetta Trinità, perché Tu risiedi nel cuore delle coppie che sono nel Tutto.”
“Questo era voluto da sempre. Fu sciupato. Ma è ancora e sempre voluto. Io non torno indietro dal mio eterno progetto d'Amore. L'uomo creò i diavoli, nutrendosi di cose spezzate e morte che, uscendo da lui, ebbero una vita larvata e provvisoria, ma dovranno rientrare nella non-esistenza. È già pronto il mio magnifico vivente tappeto, unico e tutto intero, e la madre del Cosmo ne sta saldando i nodi sul rovescio. Lente ruotano le costellazioni, TAUMÀ. Questo cielo, passerà. Il cielo che viene dopo, passerà. Ma i morti resteranno morti, e i vivi mai non moriranno.”


              (La Conoscenza non è un dono per tutti)

domenica 16 maggio 2021

Invisibility Cloaking, Dr. Ulf Leonhardt, Univ. of St. Andrews

 Introduction
The development of transformation optics [1–10] and metamaterials [11–16] had lead to the
theoretical prediction of invisible dipoles [17,18] and invisibility cloaks [4,5]. Since then
the principles behind invisibility have been demonstrated in a number of experiments that
feature cloaking in some reduced form. Electromagnetic cloaking was first realised for mi-
crowaves of one frequency and polarisation [19]. Numerous subsequent electromagnetic ex-
periments achieved “carpet cloaking” [20–26]. A carpet cloak does not make things invisible,
but makes them appear to be flat. Approximate cloaking has also been realised through
tapered waveguides [27,28]. Invisibility by plasmonic covering [17] was demonstrated as
well [29]. Furthermore, non-electromagnetic forms of cloaking have been demonstrated for
acoustic waves [30,31].
However, the realisation of electromagnetic cloaking suffers from a practical and a fundamental
problem [32–34]. The practical problem is that the material requirements for electromagnetic
cloaking are very difficult to meet, whereas the fundamental problem is that perfect invisi-
bility [5] requires that light should propagate in certain cloaking regions with a superluminal
phase velocity that tends to infinity. In principle, this can be achieved by metamaterials, but
only for discrete frequencies that correspond to the resonant frequencies of the cloaking mate-
rial [6,34]. In contrast, acoustic cloaking [30,31] is much easier to achieve, since acoustic waves
are not effected by relativistic causality and thus they are not restricted by their velocity in
air.
Broadband cloaking based on non-Euclidean geometries has been proposed in [32,33] to avoid
the requirement for infinite light velocities for electromagnetic cloaking. In this proposal the
speed of light is finite in the entire cloaking region and, therefore, this cloak has the potential
of working for a broad range of frequencies. However a fundamental problem still remains.
Since space has to be expanded to make room for the invisible region within the cloak, the
implementation of this device will still demand superluminal propagation (i.e. propagation
with a velocity that exceeds the speed of light in vacuum). The same is true for “carpet
cloaking” [20–26] where the velocity of light in the cloaking device must exceed the speed of
light in the host material, i.e. vacuum if such devices were to find practical applications.
In this paper we give an example of a device that achieves complete electromagnetic cloaking—
not just “carpet cloaking”—while all light velocities within the cloak are finite and less than
the speed of light1. Through this example we demonstrate that invisibility cloaking is possible
without superluminal propagation and anomalous material requirements. 


 

https://documents.theblackvault.com/documents/invisibility_cloaking_1548977251739_69860921_ver1.0.pdf?fbclid=IwAR05vcl6zZfPQPel2lrycSFk0n7IZ-ZV882i9Ey38XD_J_vKuo9n86Xkka0


venerdì 14 maggio 2021

"The Young Woman of Albano (L'Albanaise)" 1872.

 "The Young Woman of Albano (L'Albanaise)" 1872. Oil on canvas by Jean-Baptiste-Camille Corot (French, 1796-1875). Brooklyn Museum.

 


 

domenica 2 maggio 2021

Donne Sopravvissute agli Uomini Narcisisti Psicopatici con Disturbo della Personalità

La vittima cerca ripetutamente una mediazione per risolvere i conflitti con l’abusante che non hanno alcuna possibilità di avere successo e spesso perde la salute fisica e mentale nel tentativo, cadendo in uno stato ansioso o depressivo e accusando una serie di sintomi che col tempo potrebbero diventare più seri. Questo accade perché la mente della vittima si protegge rifiutando la realtà dell’abuso e la memoria si focalizza selettivamente sui momenti iniziali. Il distacco deve essere una scelta, nulla può cambiare, più la vittima accetta comportamenti inaccettabili, maggiore sarà la rabbia e la violenza che l’abusante agirà nei suoi confronti. Il TUNNEL DELLA VIOLENZA. Il rapporto con un soggetto tossico è un tunnel confuso di sofferenza in cui la vittima entra senza consapevolezza. La violenza psicologica non inizia in modo eclatante ma in modo lieve, con impercettibili mancanze di attenzione, piccole prove da sostenere per testare la resistenza, fino ad arrivare ad una costante e certosina erosione della forza, dell’autostima e della determinazione della vittima, fino alla manifesta espressione del disprezzo, della rabbia, del disgusto, da parte dell’aggressore. Più la vittima cerca l’approvazione, più cerca di compensare l’amore mancato, più rinuncia a sé, maggiore sarà la violenza. È proprio a questo punto la vittima si rende conto che quello che sta vivendo non è normale ma anche, con terrore, che di uscire dal quel tunnel sembra non essere più in grado. Non è così ma il recupero è lento, incostante, difficile, tuttavia possibile, un percorso di sopravvivenza da cui la vittima uscirà inevitabilmente trasformata. Il narcisista maligno ha avuto probabilmente un caregiver molto svalutante, che lo ha pesantemente trascurato o denigrato. Nel tempo, il bambino ha iniziato a covare rabbia e odio contro questo genitore; questo odio profondo porta il narcisista adulto a cercare di distruggere il partner, che lui inconsciamente identifica con il genitore. Ma può prendere di mira anche i figli, assecondando il proprio desiderio di replicare su qualcun altro quello che ha subìto lui (o lei), secondo un meccanismo chiamato di identificazione proiettiva. Tipicamente, il narcisista maligno tende a mentire e gode della sofferenza altrui, mentre lui (o lei) non si scusa mai per i suoi eccessi; è intollerante verso le differenze e in generale non tollera chiunque non la pensi come lui, ed esprime giudizi molto negativi sugli altri. Comportamenti gravi associati al narcisismo maligno sono la violenza domestica, l'abuso infantile, la molestia sessuale, lo stalking, nonché l'omicidio e il terrorismo. Esso infatti è evidenziato come un'area chiave nello studio degli omicidi di massa, omicidi sessuali e seriali. Il narcisista maligno si preoccupa di mantenere un'apparenza di rispettabilità; per questo motivo cerca di crearsi un gruppo di complici, persone che riesce a convincere del suo valore e delle sue buone intenzioni, o che magari lo idealizzano come leader forte, e che lo legittimano nei suoi gesti di sadismo. In questo si distingue dal narcisista antisociale, che invece non mostra la minima preoccupazione del giudizio altrui, e nessun rimorso. Può capitare che per mantenere quest'apparenza di rispettabilità, il narcisista maligno ricorra a dei veri propri piani machiavellici per dare sfogo ai propri impulsi sadici e crudeli sotto la maschera di una "buona causa". Gli abusanti sono individuabili dai loro comportamenti e per questi possiamo dare alcune informazioni, le vittime non lo sono affatto e possono essere anche molto diverse tra loro. Esistono persone con dipendenza affettiva, con disturbi di personalità, con famiglie disfunzionali, con storie pregresse di abuso, così come esistono molte vittime, uomini e donne, che senza avere particolari problematiche si sono ritrovati in situazioni surreali perché hanno trascurato nelle fasi iniziali alcuni segnali allarmanti. Questo può essere avvenuto per coinvolgimento emotivo, perché gli abusanti li hanno coinvolti rapidamente senza dare loro tempo di riflettere, o semplicemente, perché non hanno riconosciuto i segnali. Non esiste una risposta univoca, pertanto, chi insiste in una sola direzione e non accetta le opinioni altrui pecca di presunzione e, soprattutto, oltre a non fornire corrette informazioni finisce non solo per non aiutare gli altri, ma per danneggiarli insinuando sensi di colpa o inadeguatezza. Se non siete informati astenetevi dal fornire risposte che hanno funzionato per voi e che appartengono alla vostra esperienza, non necessariamente sono funzionali al percorso di vita altrui. - Se l' uomo che vi è vicino vi denigra, vi insulta e si mette in competizione con voi. - Se vi ignora quando per voi è importante che lui ci sia. - Se sminuisce ciò che fa descrivendovi come " esagerate " o " dal carattere difficile" . - Se vi trascura, se non è disposto a condividere, a fare le cose anche più normali insieme a voi. -Se tornando a casa avvertite una morsa alla pancia ed invece di gioire provate angoscia, se vi sentite come se " entraste nella tana del lupo". - Se le sue reazioni sono imprevedibili, se vivete sul filo del rasoio perché non sapete mai da un momento all'altro cosa potete aspettarvi . - Se le sue reazioni assurde, esagerate e di rabbia sono descritte come causate da voi, come vostra colpa . - Se voi avete stravolto la vostra vita per il progetto d' Amore che pensavate fosse comune , avete magari deciso di trasferirvi altrove con lui, cambiato o lasciato un lavoro mentre lui vi descrive come sacrificio anche accompagnarvi dal medico (poiché soffrite di una malatia genetica rara come nel mio caso), il venirvi a prendere alla stazione dopo un lungo viaggio, ecc. - Se neanche vi chiede più scusa ma si sente in diritto di offendervi, calpestarvi più volte e fare poi come se niente fosse. - Se anche voi cominciate a sentirvi fragili, insicure, deboli, confuse , ottenebrate. Benvenute in una relazione tossica. Lui probabilmente è un narcisista e voi siete cadute nella sua rete. Non colpevolizzatevi, voi avete semplicemente dato Amore a qualcuno che non conosce neanche il significato di questa parola. Se realizzate questo, andatevene, troncate al più presto . Se non riuscite a farlo perchè non siete indipendenti economicamente chiedete aiuto a qualche Associazione o Centro (anche se funzionano malissimo) contro la violenza sulle donne perché di violenza, subdola violenza psicologica, si tratta. Non è vero che i mostri non esistono, sono nella nostra realtà, vivono tra noi, fingono di essere persone normali, ma passano da una vittima all’altra lasciandosi alle spalle una scia di dolore. Uccidono la vita, pervertono l’innocenza, spengono l’anima di chi incontrano ed il loro trionfo è la rovina dell’altro. L’incredulità sulla loro esistenza è ciò che più li avvantaggia, mentono come respirano e troveranno sempre chi crede loro o pensa di salvarli credendo alle loro parole (false) di cambiamento.