venerdì 24 luglio 2009

Le misure contro gli stranieri, la vergogna dell'Italia .

Scritto da Keti Biçoku (Tradotto per AlbaniaNews da Brunilda Ternova)

L'approvazione definitiva delle misure – apparentemente - sulla sicurezza del paese, che contengono in gran parte restrizioni contro gli stranieri regolari e non, porta solamente al peggioramento della vita degli immigrati. Questo regalo che il governo Berlusconi deve alla Lega Nord, fa ritornare l’Italia anni indietro, resuscitando i fantasmi delle famigerate leggi razziali dell’epoca del fascismo contro gli ebrei. La guerra contro i clandestini, leitmotiv di questa legge, non è altro che retorica necessaria per legittimare la crudeltà contro i stranieri. Agli irregolari vengono negati e calpestati, legalmente, diritti che non hanno niente a che fare con la sicurezza. Eccesso retorico? Affatto, dato che illustri intellettuali italiani si appellano alla cultura democratica europea per impedire l’espansione di questo cattivo seme di intolleranza in Europa.

È stato approvato definitivamente il pacchetto leghista sulla sicurezza. Più tasse e meno diritti per gli immigrati regolari e non regolari. Tante le novità: l’introduzione del reato di clandestinità, il permesso di soggiorno a punti, la tassa per il permesso di soggiorno e il suo rinnovo, la tassa per la richiesta della cittadinanza italiana, le restrizioni nel cambiamento della residenza, l’esibizione del permesso di soggiorno in ogni rapporto con l’amministrazione pubblica, le restrizioni in caso di matrimoni misti tra italiani e stranieri, la permanenza dei clandestini nei CIE (centri di identificazione ed espulsione) fino a sei mesi. Per non parlare della legalizzazione delle ronde di pattugliamento nelle città.

Il Pacchetto approvato dal Senato con il voto di fiducia, entrerà in vigore due settimane dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Non è altro che la legge della Lega contro gli immigrati e per la giustizia fai-da-te e purtroppo non è bastato un anno di dibattito per far cadere l’essenza razzista del Pacchetto Sicurezza. Il centro-destra al potere, sotto l’influenza condizionante della Lega, senza doverlo nascondere tra le righe, è riuscito ad enfatizzare la criminalizzazione dello straniero.

Era il maggio 2008 quando il governo Berlusconi, appena giunto al potere, ha presentato un pacchetto di misure composte da un decreto-legge entrato in vigore immediatamente (che conteneva anche l’aggiunta delle circostanze aggravanti del reato penale commesso da clandestini), tre decreti legislativi riguardanti i ricongiungimenti familiari, l’asilo politico, i cittadini comunitari (quest’ultimo ritirato dopo l’intervento dell’UE), e il progetto legge sul Pacchetto Sicurezza, approvato definitivamente dal Senato il 2 luglio 2009.

C'è voluto un anno di tempo, ma alla fine tutte le misure proposte dalla Lega Nord si sono trasformate in legge: le ronde di pattugliamento, il reato penale di clandestinità, il prolungamento del periodo di permanenza nei centri di identificazione fino a sei mesi, il permesso di soggiorno a punti, la tassa per il permesso di soggiorno e per la richiesta della cittadinanza italiana, l’impossibilità dei clandestini a sposarsi e a registrare i loro figli appena nati nell’ufficio anagrafe, etc.

“Una legge che porterà solamente dolore”, commentano dal Vaticano. Parole pesanti ma che non vengono captate dalle orecchie di Berlusconi. “Non sono al corrente di critiche, non posso rispondere”, così liquida quelli che gli mettono in evidenza la disapprovazione del Vaticano. L’approvazione della legge di sicurezza è senz’altro il regalo che il Primo Ministro fa ai suoi alleati più fedeli. “E’ una legge voluta con forza da parte del Primo Ministro e da tutto il governo, che potrà garantire con mezzi efficaci la sicurezza e la quiete dei cittadini”, spiega Berlusconi in una delle conferenze stampa prima dell’inizio dei lavori del G8.

Ma sembra che la legge piace soltanto alla maggioranza e al governo. Nessun altro, in politica, tra le forze dell’ordine, gli organi della giustizia e la società civile, dà un’opinione positiva sul Pacchetto Sicurezza. Incominciando dall’introduzione del reato di clandestinità che secondo la legge sarà punito con una multa da 5.000 a 10.000 euro e con l’espulsione immediata. Per i giuristi, entrare illegalmente in un Stato è espressione di una condizione individuale, soggettiva, del fatto di essere migrante e non rappresenta un reato lesivo di beni o persone che va perseguitato penalmente. Dall’altro lato, l’inserimento di questo reato penale, combinato alle altre norme, mette in evidenza la crudeltà del Pacchetto Sicurezza nei confronti dei più deboli della società, i quali da oggi in poi rischiano di essere querelati in ogni passo che faranno. L’esibizione obbligatoria del permesso di soggiorno per qualsiasi atto all’ufficio anagrafe, non solo aumenta la possibilità di denunciare i clandestini, ma in primis rende impossibile il rilascio di atti che rientrano tra i diritti umani e dei minori, garantiti da convenzioni internazionali.


Di fronte a qualche piccola concessione, che erano palesemente anticostituzionali anche quando facevano parte del Pacchetto, quali il ritiro della norma sui medici-spie e del divieto dell’iscrizione scolastica degli alunni non regolari, la Lega ha fatto di tutto, riuscendo ad inserire nella legge l’aumento del periodo di permanenza dei non regolari nei centri di identificazione e la legalizzazione delle ronde, i gruppi civili di pattugliamento del territorio. Oggi, dopo l’approvazione definitiva del Pacchetto, possiamo dire senza timore che la nuova legge ci ha fatto tornare nel medioevo, e non solo calpesta i diritti degli immigrati ma aumenta anche l’insicurezza di tutti gli italiani.

La guerra contro la clandestinità, leitmotiv di questa legge, non è altro che retorica necessaria per legittimare la crudeltà contro i stranieri. Agli irregolari vengono negati e calpestati, legalmente, diritti che non hanno niente a che fare con la sicurezza. Dall’altro lato, il permesso di soggiorno a punti, la tassa fino a 200 euro per il suo rinnovo, le difficoltà e la tassa di 200 euro per richiedere la cittadinanza italiana, le restrizioni per il ricongiungimento famigliare, l’inserimento di norme restrittive sull’alloggio e l’iscrizione anagrafica, se verranno attuate, causeranno un’emergenza sociale insostenibile, e testimoniano che anche gli stranieri regolari saranno colpiti dal Pacchetto Sicurezza. Per loro, oltre alle restrizioni dei diritti, in questo periodo di crisi incombe anche la minaccia della perdita del permesso di soggiorno.

“Bota shqiptare” invita tutti i suoi lettori di firmare l’appello degli intellettuali italiani sul sito di Micromega o su Facebook: Camilleri, Tabucchi, Maraini, Fo, Rame, Ovadia, Scaparro, Amelio, Wu Ming: "No alle leggi razziali"


Pubblicato sul periodico Bota Shqiptare nr.217 del 8-21 luglio 2009.
Titolo originale: "Masat kundër të huajve, turp i Italisë": http://www.shqiptariiitalise.com/index.php?option=com_content&task=view&id=2790&Itemid=295


http://albanianews.it/politica/200709-le-misure-contro-gli-stranieri-la-vergogna-dellitalia

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