Tra le baggianate che si leggono sulle donne, una delle più ricorrenti è quella che sostiene che non hanno mai lavorato nelle corporazioni medievali, e, in senso lato, nelle attività muratorie ed edilizie proprie degli scalpellini. Nulla di più falso: a fare chiarezza una volta per tutte ci pensa il libro di Maria Paola Zanoboni "Donne al Lavoro" completo di sinossi e indice.
Impressionante leggere i numeri, e il "peso" economico della manovalanza femminile impiegata in attività pesanti, nocive, pericolose: facchinaggio e trasporto di colli, concerie, miniere, cave e costruzioni edili. Autentica "carne da cannone" spesso preferita a quella maschile, perché sottopagata e facilmente ricattabile, altro che massaie, pastorelle e ricamatrici.
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