«Ogni anima umana è immortale, o Asclepio, ma non tutte nella stessa maniera, bensì alcune in un certo modo e in un certo tempo, altre in un altro»
«Allora non è vero, o Trismegisto, che tutte le anime siano della stessa qualità?».
«O Asclepio, come hai fatto presto a uscire dal retto sentiero del ragionamento! Non ti ho detto che tutto è uno e l'uno è tutto, in quanto tutte le cose erano nel creatore prima che le creasse? Non senza motivo egli è stato detto 'tutto', dato che il tutto è le sue membra. Durante tutta questa discussione, pertanto, fa' attenzione a ricordarti di colui che, lui solo, è tutto e che è, sempre lui, il creatore del tutto.
Dal cielo tutte le cose vengono sulla terra e nell'acqua e nell'aria. Soltanto il fuoco che si muove verso l'alto è datore di vita, mentre quello che si muove verso il basso è suo servo. Ma tutto quello che discende dall'alto ha la proprietà di generare, mentre quello che si effonde verso l'alto ha la proprietà di nutrire. La terra, che è la sola a rimanere ferma al suo posto, è il ricettacolo di tutte le cose e la rinnovatrice di tutte le specie che ha preso entro di sé. Pertanto questo è il tutto, come tu ti ricordi, perché consiste in tutto ed è tutto. L'anima e la materia, che la natura abbraccia, sono mosse con la varia e multiforme qualità di tutte le immagini, di modo che, nella discontinuità delle loro qualità, si conosce che le specie sono infinite, sebbene unite perché possa essere evidente che l'uno è tutto e che il tutto deriva dall'uno».
domenica 23 maggio 2021
TRISMEGISTO AD ASCLEPIO
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