Le 15 illustrazioni considerate, per tradizione, tipiche del trattato sull’Azoth,comparvero per prima volta nlla raccolta rosacrociana Prodromus rhodostauroticus,nel 1620. Da qui,esse passarono ad illustrare la traduzione francese del Laigneau, e poi la riproduzione del testo latino nel Theatrum chemicum. Nel 1624 erano state anche incluse, tranne il frontespizio, nel Viridarium chymicum dello Stolcius. Le incisioni in questione non sono mai state attribuite a nessun autore preciso.
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