Ti
ricordi,
l’antropica
natura umana della follia,
che
vibrando illusivamente in contigua disarmonia,
sopprime
il tuo contraddistinto paradigma,
aliena
e deterministica.
Ti
ricordi,
il
terrificante del mio sesto senso,
che
mi trasporta in stadi di quasi-morte,
brulicando
in metamorfosi laceranti,
tenebrosa
e feroce.
Ti
ricordi,
i
brutti meandri delle verità nascoste,
che
hai appreso e custodito come dote,
subendo
altrui misere decisioni e sorti,
ingloriosa
e silenziosa.
Ricordati,
del
tempio sacro del mio universo,
fronteggiando
l’Eterno in me stessa,
e
osserva il rispondergli per le rime,
stoica
ed eccelsa.
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[Copyright © BRUNILDA TERNOVA]
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