sabato 25 maggio 2019

“Solstizio del mistero“ – di Brunilda Ternova



Non mi tormenta l’infelice solitudine,

che viene e che va,
e si insinua da per tutto,
ma l’autoindotto ritiro dell’Io,
che si presenta in ogni momento,
in queste parole inascoltate,
in queste lettere seminate,
in sensazioni e intime suggestioni,
che mi innescano grovigli
di fiamme e di dolori.

Non mi spaventa il buio della morte,
che si conferma senza spiegazione,
insinuandosi in un ciclo irrisolto,
ma la vita congelata di Me,
che si incontra sporadicamente,
in queste terre sommerse,
in queste acque profonde,
in modifiche del disegno generale,
che distrugge per rinnovare,
le mie introspezioni smisurate.

Non mi sgomenta l’avvenire,
che transita e sopraggiunge,
insinuandosi imminente,
ma l’umana condizione del Sé,
che è piena di precognizioni,
in queste risoluzioni sospese, 
in queste future elaborazioni,
per arginare le mie incertezze.

Non mi meraviglia la luce,
che inonda costantemente,
e si insinua incantata,
ma la mia natura trascendente,
che umana non è,
in queste realtà esigenti,
in queste doverose multi-dimensioni,
in chiavi di rebus perenni,
nei solstizi dei misteri ricorrenti.

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[Copyright © BRUNILDA TERNOVA]

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