L’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, ha paragonato lo stato attuale del mondo alla “grande apostasia di cui si parla nella Sacre Scrittura“.
“I nastri di Viganò” saranno diciotto, ciascuno contenente una domanda posta all’Arcivescovo a fine agosto 2021. Nella prima puntata di quest’intervista in 18 parti condotta dal veterano giornalista vaticano Robert Moynihan, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affermato che i popoli del mondo stanno affrontando la “guerra” dall’aggressione dei funzionari pubblici, con il sostegno persino di alcune autorità ecclesiastiche, che cercano di violare i loro diritti con mandati di vaccini basati sui geni e “green pass” di accompagnamento.
“Siamo di fronte ad un assedio sia sul fronte sociale che religioso. La cosiddetta emergenza pandemica è stata utilizzata come falso pretesto per imporre la vaccinazione e il Green Pass in molte nazioni del mondo, in modo simultaneo e coordinato. Allo stesso tempo, sull’altro fronte, non solo le autorità ecclesiastiche non condannano minimamente l’abuso di potere da parte di coloro che governano la cosa pubblica, ma le sostengono in questo piano malvagio, e arrivano fino a condannare coloro che che non accettano di essere sottoposti a vaccinazione con un siero genico sperimentale, con effetti collaterali sconosciuti, che non conferisce alcuna immunità al virus.”, ha affermato l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti.
ha continuato a sottolineare che, poiché questi vaccini sperimentali basati sui geni sono contaminati dall’aborto sia nella loro produzione che nei test, ogni cattolico ha motivi morali “più che sufficienti” per “rifiutare il vaccino”. Siamo in guerra”, ha detto, “una guerra non dichiarata apertamente, che non si combatte con armi convenzionali, ma una guerra lo stesso in cui ci sono aggressori e aggressori, carnefici e vittime, tribunali canguri e prigionieri. Una guerra in cui la violenza si manifesta in forme apparentemente legali per violare i diritti dei cittadini oltre che dei credenti.
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